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Glossario forestale

Martellata
La “martellata” è l’atto principale con la quale le piante vengono assegnate al taglio. Il termine deriva dal fatto che le piante individuate per l’assegno di taglio vengono battute, o meglio, martellate con il martello forestale
In genere si scelgono i soggetti che hanno subito dei danni naturali, come anche dei soggetti sani che, per le loro particolari caratteristiche, devono essere tagliati. La scelta viene fatta sulle piante più deboli, cresciute all’ombra di quelle più forti, che non hanno quindi un avvenire di tipo “forestale”.
La martellata risulta un’attività riservata al laureato in Scienze Forestali ed ambientali che grazie al percorso accademico, ma soprattutto con la continua pratica e confronto con l’ecosistema in cui opera, può certamente operare al meglio delle possibilità, sia per il committente che per il popolamento forestale.

Piano di Gestione Forestale
Il Piano di Gestione e assestamento Forestale si configura come lo strumento di programmazione degli interventi selvicolturali per l'uso sostenibile delle risorse forestali e dei miglioramenti al patrimonio silvo-pastorale di aree pubbliche e private, di proprietà singola o associata.
A tal proposito, i piano devono conseguire obiettivi economici e ambientali, con particolare riferimento alla conservazione della biodiversità e in armonia con gli obiettivi definiti con le risoluzioni delle conferenze interministeriali di Helsinki, Lisbona, Vienna e Varsavia, concernenti la promozione della gestione forestale sostenibile, al fine di garantire al bosco, ora e in futuro le proprie funzioni ecologiche, economiche e sociali sua sul piano locale, che nazionale e globale.

Selvicoltura
La selvicoltura è la scienza che studia l’impianto, la coltivazione e l’utilizzazione dei boschi, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze economiche e sociali della società, nel rispetto delle caratteristiche ecologiche degli ecosistemi forestali – cioè assecondando le condizioni e le modalità in cui le foreste vivono e si sviluppano.
Nonostante venga da molti associata al “taglio del bosco”, la selvicoltura infatti non può fare a meno di altre due fasi fondamentali:
La coltivazione del bosco, con interventi indirizzati a migliorare la produzione di legno e di servizi ecosistemici
La rinnovazione, con interventi che creano o anticipano le condizioni necessaria a garantire il perpetuarsi del bosco

Governo (forma di governo)
Ceduo: soprassuolo in cui oltre l’ottanta per cento dei soggetti sia di origine agamica (nati da ceppaia) e l’età media dei polloni, ovvero il numero di anni intercorsi dall’ultima utilizzazione ordinaria, non superi i trentacinque anni. Nella forma di governo a ceduo sono comprese anche le formazioni governate a ceduo composto.
Fustaia: soprassuolo in cui oltre l’ottanta per cento della copertura sia costituita da soggetti nati da seme. Nel governo a fustaia rientrano anche i boschi di neo-formazione, vale a dire quelli insediatisi spontaneamente su terreni abbandonati dalle attività dell’uomo, quelli derivati attraverso impianto, e le fustaie transitorie, vale a dire quei cedui invecchiati, in cui l'età media dei polloni, ovvero il numero di anni intercorsi dall’ultima utilizzazione ordinaria, superi i trentacinque anni e quelli in cui sia già stato eseguito almeno un taglio d’avviamento alla fustaia (conversione).

Struttura del bosco
Rappresenta il modo di presentarsi del bosco e di stratificarsi nello spazio aereo. Tre sono i tipi principali di struttura:
a) monoplana: soprassuolo in cui le chiome degli alberi si concentrano in un solo piano. Tipica delle faggete e peccete di media quota e, in generale, dei boschi puri.
b) biplana: si ha la presenza di due stadi arborei, ben diversificati, costituiti da specie diverse. Tipico delle formazioni forestali nelle quali si verifica un’alternanza delle specie.
c) multiplana: le chiome degli alberi si distribuiscono in più piani ad altezze diverse. Frequente nei boschi misti montani dove si trovano vicini tra loro alberi di dimensione diversa.

Matricina
Soggetto di dimensioni notevolmente superiori a quelle dei migliori polloni e a quelle degli allievi, probabilmente preesistente, come allievo o già come matricina, nel ciclo precedente. In generale, si tratta di una pianta rilasciata dopo il taglio del ceduo per uno o più turni successivi al fine di disseminare o sostituire all’atto del suo taglio le ceppaie esaurite, produrre legname di dimensioni e valore maggiori di quello fornito dai polloni, conservare le specie meno frequenti o che vengono sfavorite con la ceduazione, favorire la presenza di alcune specie animali.